mercoledì 23 gennaio 2013

Tutta la verità su Bersani e gli F-35: ieri in aula il PD ha stanziato altri 500 milioni per la guerra in Afghanistan


Bersani dice una cosa e ne fa un’altra. Dice di voler tagliare le spese militari e allo stesso tempo consegna ai generali altri 500 milioni per continuare a fare la guerra in Afghanistan nel 2013. E’ successo ieri, 22 gennaio, in Parlamento.

Ecco il testo di legge approvato con i voti di PD e PDL:

Sempre ieri il Partito Democratico ha autorizzato con un semplice ordine del giorno l’ingresso dell’Italia nella guerra in Mali. Con un ordine del giorno ha stracciato l’articolo 11 della nostra Costituzione. Un fatto senza precedenti nella storia repubblicana. Un ordine del giorno e un assegno in bianco consegnato ai Generali per le spese. Nessuno sa quanto ci costerà questa nuova avventura militare in Africa e Bersani naturalmente non ha chiesto neanche un preventivo.
A guardar bene oltre il fumo della propaganda, Bersani non vuole tagliare le spese militari. Vuole solo tagliare le spese per gli F-35. Attenzione alle parole “tagliare le spese per gli F-35”. Bersani non ha detto che non vuole comprare gli F-35, ma solo che ne vuole comprare di meno. Magari non 90, ma 70 o 50 o 30. Qual è il numero giusto per Bersani? Qualcuno glielo chieda per favore.
Nel frattempo gli italiani devono sapere che:
1. l’Italia ha già speso 2,7 miliardi di dollari per comprare questi cacciabombardieri con il pieno consenso del Partito Democratico;
2. il 28 marzo 2012 il Partito Democratico si è rifiutato di approvare una mozione presentata dall’On. Savino Pezzotta che proponeva la cancellazione del programma F-35 (http://www.camera.it/465?area=13&tema=558&Il+programma+Joint+Strike+Fighter+-+F35) ;
3. il Ministero della difesa ha già ordinato nel 2012 tre F-35 impegnando altri 270 milioni con il pieno consenso del Partito Democratico;
4. l’accordo Italia-Usa per l’acquisto degli F-35 porta la firma di Lorenzo Forceri del Partito Democratico (2007);
5. l’anno scorso il governo Monti ha aumentato la spesa militare italiana di altri 1.300 milioni di euro portando la spesa militare italiana dal 18 al 28% con il pieno consenso del Partito Democratico;
6. l’anno scorso il Partito Democratico ha sostenuto e approvato una legge che assegna alle Forze Armate più di 230 miliardi per i prossimi 12 anni senza aumentare di un solo grado la nostra sicurezza;
aumenta di fatto la spesa pubblica; taglia il personale per comperare i cacciabombardieri F35 e altre armi; trasforma le Forze Armate in uno strumento da guerre ad alta intensità incompatibile con l’articolo 11 della Costituzione;
costringerà i comuni alluvionati o colpiti da una catastrofe naturale a pagare il conto dell’intervento dei militari;
non prevede alcuna cancellazione degli sprechi e dei privilegi né una vera riqualificazione della spesa militare.
Quel che si può dire va detto chiaro e forte.
Flavio Lotti

5 commenti:

  1. Sul punto 5 ho una domanda: dal 18% al 28% di cosa?
    Sul punto 6, mi piacerebbe un riferimento, così da capire meglio. 230 miliardi in più in 12 anni sono 19 miliardi all'anno e mi sa di fesseria. Ma probabilmente sono io poco informato.

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  3. Atto n. 3-02581

    Pubblicato il 11 gennaio 2012
    Seduta n. 654

    VITA , NEROZZI , AMATI , ARMATO , BASTICO , CARLONI , CAROFIGLIO , CASSON , DE SENA , DELLA SETA , DI GIOVAN PAOLO , FERRANTE , PERDUCA , MARITATI , MAZZUCONI , MONGIELLO , CHITI - Al Ministro della difesa. -
    Premesso che:
    in tempo di tagli al bilancio e di stretta sul debito pubblico, fa molto discutere la partecipazione italiana al programma statunitense Joint strike fighter (Jsf) F-35;
    131 cacciabombardieri potrebbero essere acquistati dal colosso Lockheed Martin, al costo di 15 miliardi circa di euro, oltre a quelli investiti finora nello sviluppo;
    l'Italia è entrata nel programma Jsf nel 2002, come partner di secondo livello, assicurandosi ritorni industriali: gli stabilimenti dell'Alenia Aermacchi forniscono all'incirca 1.200 ali (pezzi cruciali, che comprendono le due semiali del velivolo, la fusoliera che le unisce, i pannelli e le nacelle). A Cameri (Novara), è previsto l'assemblaggio dei velivoli nostrani e la manutenzione di quelli alleati;
    l'F-35 risulta essere il cacciabombardiere più caro della storia. Sarà pronto non prima del 2018: sette anni di ritardo, in cui si dovrà rimediare ad innumerevoli inconvenienti tecnici, emersi durante gli ultimi 12 mesi e confermati dal vice ammiraglio David Venlet, che segue il programma per conto del Pentagono. È una costante dei programmi multinazionali complessi: anche l'Eurofighter ha sforato il budget del 70 per cento e il cargo A400M costava più caro del 25 per cento già prima che decollasse. Il prezzo unitario del Jsf si aggira oggi intorno ai 101 milioni di euro, cresciuti per la deriva dei costi di sviluppo (con un aumento del 40 per cento) e di quelli di produzione (pari al 60-90 per cento a seconda delle versioni);
    lo stesso Presidente americano Obama ha annunciato tagli pesanti alle spese militari (487 miliardi di dollari in meno che incideranno anche sull'acquisto dei nuovi aerei) e molti Parlamenti nazionali dibattono del costosissimo programma di armamenti;
    dalla documentazione ufficiale del programma militare Joint Strike Fighter F-35, guidato dagli Usa, si evince che l'uscita del nostro Paese dall'accordo con altri otto Stati non comporta oneri aggiuntivi,
    si chiede di conoscere quali iniziative di competenza il Ministro in indirizzo intenda intraprendere per uscire dal programma Jsf e ridurre le spese militari di fronte a manovre economiche tanto pesanti per gli italiani.
    http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Sindisp&leg=16&id=624967

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  4. in realtà far circolare dei soldi può significare anche aumento di posti di lavoro e quant'altro, purchè questi soldi circolino entro i confini nazionali, ma quando si continuano a pagare miseramente gli operai e concentrare la ricchezza in poche mani, questi soldi poi spariscono nei paradisi fiscali, nelle filippine perchè tutti i caporioni hanno domestici filippini, auto tedesche, elettronica cinese, champagne rigorosamente francese, pertanto per noi che siamo addetti alla produzione sarà bene
    CONTINUARE AD ESERCITARCI PERCHE PRESTO CI SARANNO DELLE CORPOSE ereZIoni

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  5. mi fanno schiffo ma che vadano tutti in aff...........................lo

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